Concluse a Nizza (Francia) le due giornate riservate al Karate per i Campionati Europei Master 2015, la prima riservata alla specialità Kata (forme) la seconda al Kumite competitivo (combattimento). Competizione riservata alle categorie Master ovvero dai 35 anni in su rigorosamente suddivise in fascie di 10 anni di età e in 4 categorie di peso. Dopo una spettacolare inaugurazione dei giochi nel prestigioso centro di Nizza dove hanno sfilato tutte le 27 discipline inserite all’interno del programma giochi, sfilata accompagnata dalla pioggia, quella stessa pioggia che di lì a poco si direbbe trasformata in un alluvione che ha provocato numerose vittime e tanti danni sulla Costa Azzurra, sono partite a pieno ritmo le competizioni. Nella prima giornata riservata alle competizioni di Kata i pugliesi coinvolti sono stati Carmelo Malleo, Sabino Addario, Michele Schiuma e Roberta Nuzzo quest’ultima unica medaglia di bronzo della giornata. Nella seconda giornata di venerdì 2 ottobre si sono disputate le competizioni di Kumite competitivo a cui hanno partecipato più di 100 atleti di tutta Europa dai 35 ai 70 anni. Nella categoria Master +55 anni —75 Kg. in rappresentanza della Puglia è dell’Italia il Maestro Carmelo. Malleo ha conquistato la medaglia d’oro, nella categoria +45 anni —67Kg. Nicola Simmi ha conquistato la medaglia di Bronzo, nella categoria +35 anni —67Kg. Pompeo Picca si è classificato al 5^ posto pur subendo un infortunio al primo incontro lo vedeva proseguire nel tabellone, infortunio che solo al rientro in Italia si rivelava essere più grave del previsto ovvero la frattura di 3 costole , nella categoria +55 anni —67Kg. Antonio Lobello conquistava la medaglia di Bronzo, nella categoria +35 anni +84Kg. Francesco Iacobellis si classificava al 5^ posto. Hanno gareggiato sempre nella specialità Kumite anche Filippo Mitola e nuovamente Sabino Addario e Michele Schiuma classificandosi tra il settimo e l’undicesimo posto. C’è da sottolineare che il livello tecnico degli atleti Master anno dopo anno si sta elevando notevolmente, creando specialmente nella classe +35 anni una quasi totale eguaglianza alle classi assoluti, dato che proprio in quel distacco si concentrano tutti quelli atleti che fino ad un anno prima sono ancora attivi in campo internazionale e anche mondiale. Per quanto mi riguarda il risultato occupava un posto di secondo piano rispetto alla pura adrenalina e alla inappagabile sensazione di sentire dopo tanti anni chiamare il proprio nome al bordo tatami non come tecnico ma come atleta. Unica la sensazione di risalire su una materassina, di porsi davanti ad un altro atleta con i guantini distesi in avanti e sentire pronunciare dall’arbitro centrale le stesse parole che magari qualche giorno prima sentivo seduto accanto al mio allievo pronto per l’incontro. Indescrivibile la sensazione di risentirsi aggiudicare un punto o una penalità. Ecco perché il risultato finale può anche essere interpretato con la semplice soddisfazione di poter dire a se stesso “ero lì…!!!”
Pompeo Picca