Roma, 20 dicembre 2019 – L’anno
che si conclude è stato ricco di soddisfazioni, soprattutto per quanto riguarda
i numeri sia in riferimento alle medaglie vinte dai nostri atleti e dalle
nostre atlete, sia in termini più “matematici” e cioè rispetto al numero dei
tesserati nelle nostre discipline, in continuo aumento, e al numero di
iniziative alternative a quelle agonistiche svolte nel 2019.
Vorrei cogliere l’occasione della pausa natalizia per fare un classico bilancio
di fine anno, che è poi allo stesso tempo un bilancio di fine triennio data
l’imminenza dell’appuntamento olimpico di Tokyo 2020.
Abbiamo affrontato molti cambiamenti, non ancora definiti stabilmente, che
regoleranno la vita dello Sport italiano anche non riguardando direttamente le
competizioni sportive in senso stretto. Difatti il nostro ambito sportivo è
inserito nel contesto più ampio della vita politica del Paese e questo è in
evoluzione.
Recentemente è stata istituita la società di servizi del CONI “Sport e Salute”
in sostituzione di “CONI Servizi spa” ed ora ci sono da concretizzare i decreti
attuativi di tale riforma, introdotta con un semplice comma inserito nella
legge di bilancio 2018. Nel frattempo, però, lo scenario politico è cambiato.
Il Paese ha un nuovo ministro dello sport, Vincenzo Spadafora, che spero possa
agevolare il rapporto tra CONI e Sport e Salute. Come si intuisce la situazione
è estremamente liquida ed è in questo quadro complesso che ci troviamo a lavorare
per raggiungere il nostro obiettivo principe che è quello del risultato
olimpico.
Tuttavia la vita federale non può interrompersi nell’attesa della
normalizzazione del quadro politico del Paese: le nostre tre squadre nazionali
con i rispettivi Staff stanno impegnandosi al massimo per la qualificazione
olimpica. Abbiamo già il primo atleta con il biglietto per Tokyo in tasca,
Frank Chamizo nella lotta e al suo pass vogliamo aggiungerne altri. Siamo in
lizza con diversi atleti nel karate, sarà la prima volta a cinque cerchi per la
disciplina e noi vogliamo centrare il target. E so già che il judo non ci
deluderà, anche se il cammino è lungo e complesso per l’impegno fisico che la
ranking richiede agli atleti. Tutto lo Staff è al massimo del suo impegno, tecnici,
sanitari, società che sostengono e guidano gli atleti.
Voglio ringraziare tutti per la dedizione e la serietà con le quali svolgono i
loro compiti, sono certo che tutti siamo disposti a dare il massimo e che lo
daremo. Ma ora lo sguardo è già rivolto al futuro ed è per questo che stiamo
varando il “Progetto Parigi”: tutti gli Staff tecnici, anche da un punto di
vista medico e relazionale, stanno curando la crescita degli atleti più giovani
e talentuosi, impegnandoli in armonia con i loro naturali processi di crescita
sia fisico/sportiva che emotiva. Lo sport di alto livello non deve fermarsi mai
e noi dobbiamo essere sempre lungimiranti.
Accanto all’impegno per il podio a cinque cerchi la Federazione sta realizzando
e in parte ha già realizzato, altre importanti iniziative.
Stiamo concentrando la nostra attenzione sulla formazione perché sappiamo bene
che con i tecnici migliori si raggiungono i risultati migliori. Vogliamo
elevare i nostri standard qualitativi su tutto il territorio, a partire dalla formazione
di primo livello fino ai corsi più specialistici realizzati dalla nostra Scuola
Nazionale. Aumenteremo i nostri sforzi per incrementare e rendere uniformi i
livelli di conoscenza di tutti i nostri tecnici.
Continueremo a porre particolare attenzione alla problematica del calo peso,
che è un argomento importantissimo nelle nostre discipline, ambito nel quale
l’aggiornamento e le competenze devono essere sempre massime. Con lo Staff
sanitario puntiamo a trasmettere le fondamentali conoscenze sull’educazione
alimentare anche sulle scorte dei diversi convegni e delle iniziative europee
che hanno ampiamente evidenziato la grande correlazione tra sport di
combattimento e salute fisica dei giovani. Ma penso anche agli atleti di alto
livello che devono essere seguiti nel loro percorso sportivo in modo più che
ottimale, senza che la loro salute abbia mai a risentire dal fatto di
gareggiare negli stetti legacci delle categorie di peso.
E sempre in ambito di formazione sono orgoglioso di vedere realizzato il nostro
progetto di e.learning: la piattaforma di formazione online che mette a
disposizione contenuti specifici rivolti ai nostri tecnici. Abbiamo colmato un
“gap tecnologico” e i corsi proposti stanno riscuotendo già un certo successo,
pertanto sono fiducioso che tale modalità telematica possa essere anche una
valida alternativa alle lezioni frontali dei corsi nazionali.
Così come sono particolarmente fiero di aver firmato un protocollo d’intesa con
la FISDIR, Federazione Italiana Sport Disabilità Intellettiva Relazionale e il
suo Presidente Marco Borzacchini. Questo è un tema molto sentito nel nostro
mondo e pertanto saranno ideati specifici percorsi formativi per insegnanti
tecnici finalizzati alle modalità di insegnamento dei nostri sport agli atleti
con disabilità. Ho la certezza che anche qui siamo sulla strada giusta perché
lo sport è anche inclusione. La Convenzione, infatti, pone l’accento sul
supporto nella specifica formazione dei nostri tecnici da parte degli esperti
FISDIR, sulla possibilità di organizzare eventi comuni da inserire nei
rispettivi calendari agonistici e sulle reciproche agevolazioni riconosciute in
tema di affiliazioni e tesseramento. Insomma, vogliamo favorire al massimo le
attività delle società che intendono coinvolgere nei nostri sport persone
affette da disabilità intellettivo-relazionale. Questa è la nuova rotta
intrapresa dalla Federazione: accanto alle nostre attività principali
l’apertura al mondo non agonistico e la grande attenzione alle richieste dei
nostri affiliati ed operatori sul territorio. Con lo stesso spirito
realizzeremo anche un altro progetto importante e specificamente mirato alla
terza età: un’elaborazione dei “fondamentali” delle nostre discipline che possa
essere proposta ai praticanti più maturi e che sia di ausilio al mantenimento
dello stato di salute di chi la praticherà.
Posso dire che abbiamo fatto molto, ma non abbiamo fatto tutto.
Ora è tempo di riposare e ricaricare le batterie con le festività natalizie che
sono alle porte. Si potrebbe parlare ancora di tanti argomenti, ma penso che
ciò possa essere rimandato, voglio invece ringraziare tutti coloro che
lavorando con passione mantengono grande la nostra Federazione: il Consiglio
Federale, le Strutture Periferiche, gli Staff tecnici e sanitari, le Società
sportive, i Tecnici sociali, gli Ufficiali di Gara e tutti coloro i quali a
vario titolo operano e promuovono i nostri Sport. Per ultima, ma non ultima la
Segretaria federale per il suo importante lavoro “dietro le quinte”. A tutti,
quindi vanno i miei migliori auguri per il “nostro” futuro, per l’anno che sta
finendo e per quello che ci si apre davanti, foriero di grandi sogni. Siano
essi il miglior auspicio per il tempo che ci aspetta e che la voglia di
metterci in gioco e l’energia per farlo non ci manchi.
Domenico Falcone