Roma, 7 gennaio 2016 – Ci siamo lasciati alle spalle un anno impegnativo e ricco di soddisfazioni. Nonostante le difficoltà contro le quali ci troviamo ad operare ogni giorno, l’indicatore più evidente della vita federale, quello dei risultati agonistici, ha il segno positivo soprattutto nel campo giovanile. Questo mostra come il lavoro ben fatto, ad ogni livello della nostra Organizzazione, sia il presupposto per raggiungere grandi obiettivi. Tutti i componenti della nostra grande famiglia, “ciascuno e tutti insieme, ad ogni livello di responsabilità e d’impegno” come amava ripetere il Presidente Pellicone, contribuiscono a rendere la nostra Federazione sempre più forte e produttiva, con lo sguardo rivolto al futuro.
E il futuro ormai prossimo delle Olimpiadi di Rio de Janeiro ci parla di grandi tradizioni da rispettare: mai la nostra Federazione è stata priva di risultati olimpici. Lo stato delle qualificazioni delle nostre due discipline olimpiche e la qualità dei nostri atleti fanno ben sperare nel rispetto di tale tradizione, pur consapevoli della difficoltà sempre crescente nel conquistare una medaglia. Inoltre Rio costituisce per noi un fondamentale momento indipendentemente da quello agonistico: sarà l’importante trampolino di lancio per il Karate che, come ci auguriamo tutti, potrebbe ottenere lo status di sport “olimpico” dalla sessione del CIO che si svolgerà durante i Giochi brasiliani, in prospettiva Tokyo 2020. Ma il futuro ci parla anche di importanti “altre” sfide, tra le quali voglio mettere in testa il grande impegno organizzativo richiesto dal Calendario agonistico che concentra nel primo semestre tutte le maggiori competizioni nazionali e internazionali interessate alla qualificazione olimpica. Successivamente il secondo semestre ci condurrà all’Assemblea che chiuderà questo quadriennio (o per meglio dire biennio) di transizione. Tante sono le problematiche con le quali ci siamo confrontati in questo periodo, tante le criticità che ancora sono da risolvere e che richiedono tempi più ampi per la loro analisi e l’elaborazione della soluzione più opportuna. Nel biennio che si concluderà con il 2016 il tempo è stato il vero “elemento prezioso”: conseguentemente dei tanti aspetti che richiedono risorse ne sono stati trattati solo alcuni, i più urgenti, che sono stati anche quelli che costituiscono la vita principale della Federazione. A mo’ di esempio voglio citare l’organizzazione delle gare e la formazione.
Per quanto riguarda il primo sono stato orgoglioso di assistere al grande spettacolo offerto da “Torino città europea dello sport” con i massimi Campionati. Finalmente uno standard elevato per le competizioni che sono il nostro fiore all’occhiello ed il nostro “biglietto da visita” mediatico. Anche qui dico che possiamo e dobbiamo migliorare ancora, soprattutto facendo attenzione agli eventi regionali e promozionali che, allo stesso modo anche se in maniera diversa, ci presentano al grande pubblico. Per quanto concerne, invece, formazione sta ampliandosi – e ne sono altrettanto orgoglioso – la collaborazione tra i nostri organismi territoriali e le Scuole Regionali dello Sport, nell’ottica di un sempre maggiore standard qualitativo della preparazione dei nostri tecnici.
Le difficoltà sono molte, le sfide che abbiamo affrontato e che ci troveremo ad affrontare sono grandi. Il cambiamento è auspicabile in quanto essenziale all’evoluzione, al miglioramento che – da sempre – la nostra organizzazione persegue. Tanto è stato fatto e tanto ancora è da fare; amo ripetere che qualsiasi miglioramento può e deve essere la base per ulteriori progressi. Nulla è definitivo, tutto evolve: pánta rêi diceva il filosofo, ed “evoluzione” è il concetto al quale ogni moderna organizzazione deve ispirarsi. Allo stesso modo, però, amo ripetere che l’evoluzione più efficace è quella che nasce dal confronto e dal lavoro comune e noi siamo tutti parte in causa di questa evoluzione.
Tanti ancora sono gli argomenti dei quali si potrebbe parlare e lo faremo a momento dovuto. Ora voglio solo aggiungere i miei migliori auguri per il “nostro” futuro, per l’anno appena iniziato e per i mesi a venire.
Che i nostri sogni siano il miglior auspicio per il tempo che ci aspetta e che la voglia di metterci in gioco e l’energia per farlo non ci manchi.
Domenico Falcone